Sale
CHIESA DI SAN ZENONE (1747).
E' la chiesa parrocchiale di Sale dal 24 giugno 1754. Situata ai margini della Statale, ha la facciata che guarda il Sebino con il presbiterio che volge a est.
Fu costruita in dieci anni, a partire dal 25 marzo 1737, festa dell'Annunciazione e giorno della posa della prima pietra. L'autore del progetto sembrava essere l'architetto Giovan Battista Marchetti (1686-1758), che riprodusse in proporzioni minori il disegno del contemporaneo Duomo Nuovo di Brescia. Secondo più recenti studi sembra invece che il progettista sia Giovan Battista Caniana (Romano di Lombardia 1671-1752).
La struttura è a croce greca, con grande cupola rotonda sulla navata centrale (alta più di 30 metri), abside poligonale e volta a sovralzo nella cappella maggiore.
Le decorazioni e le prospettive della cupola centrale, eseguite nel 1748, sono di Giacomo Lechi.
Giovanni Zanardi da Bologna è il quadraturista che ha decorato tutta la chiesa, escluse le quattro cappelle laterali; i medaglioni, che rappresentano episodi della vita della Madonna, sono collocati sui quattro archi principali della cupola centrale e sono del pittore, anch'egli bolognese, Francesco Monti (1683-1768), come pure i due grandi affreschi nel coro raffiguranti La Natività di Gesù e Il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme.
Sopra il portale in botticino, una lapide in marmo bianco reca l'epigrafe dettata dall'abate Stefano Morcelli (1737-1821) che contiene la cronistoria della chiesa:
HONORI CAELESTIS PATRONI
ZENONI PONT. VERONENSIUM MART[YRIS] OPIFERI SALUTARIS
ECCLESIA SALENSIUM MARAZINIANORUM
VETERI FINITIMARUM CURIARUM CONVENTU PRINCEPS
AEDEM AUGUSTAM AB AUSPICALI LAPIDE INCOHATAM
AN[NO] MDCCXXXVII
FAUSTAQUE MOLITIONE INTRA AN[NUM] MDCCLIV
PERFECTAM ET OMNI CULTU EXORNATAM
POST INLATAS CAELITUM MAGNORUM RELIQUIAS
ALEXANDRO EP[ISCOPO] METHON[ENSE] CONSACRANTE DEDICAVIT.
La chiesa principale delle curie confinanti di Sale e di Marasino, per convenzione antica dedicò in onore del celeste patrono Zenone, vescovo di Verona, martire che reca aiuto per la salvezza. Questo edificio augusteo, felicemente intrapreso dalla prima pietra l'anno 1737e terminato con una fortunata costruzione entro l'anno 1754b e decorato con ogni ornamento, consacrato da Alessandro vescovo di Modone, dopo aver dato in dono le reliquie di grandi santi.
Per approfondire, puoi scaricare il volume pubblicato nel 2007 e curato da Fiorella Frisoni e Antonio Burlotti, Storia e Arte nella chiesa di San Zenone a Sale Marasino (dal sito maroneacolori.it).
ANTICA PIEVE
E' La prima la chiesa di Sale, una pieve romanica, risale al 1275 ed era orientata in direzione est-ovest, con l'abside rivolta verso Gerusalemme. Nel XV secolo venne sostituita dalla chiesa attuale, più nuova "moderna", ruotata di 90 gradi rispetto alla precedente, con ingresso a nord e abside a sud.
CHIESA DEI DISCIPLINI
Ex chiesa dei santi Pietro e Paolo, era l'antico oratorio dei Disciplini, eretto prima del 1521. L'interno, oggi adibito a sala riunioni, contiene numerosi affreschi recuperati nel restauro del 1993.
PALAZZO GIUGNI
Stile rinascimentale (sec. XV-XVI). Ha il portale (1524) decorato da uno stemma fasciato e, sul lato sud, presenta un bel porticato a loggiato. All'interno vi è una sala con pregievole soffitto quattrocentesco, fatto a tavolette ornamentali con stemmi e figure; è presente un camino cinquecentesco su quattro colonne tuscaniche e capitelli corinzi con cappa che reca il Suonatore con liuto, affresco cinquecentesco di autore anonimo, variamente attribuito a Romanino e a Lattanzio Gambara.
PALAZZO MAZZUCCHELLI
Costruito nel 1560, presenta un bel portale in pietra di Sarnico.
PALAZZO ZIROTTI
Fine del XVII secolo, è stato per tanto tempo ricovero per anziani. Contiene varie sculture in pietra di Sarnico e un bel porticato centrale.
Conche
CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA
Costruita nel XVI secolo sulle vestigia di una chiesetta cinquecentesca, fu restaurata nel 1962.
L'interno è a una navata con una cupola e un altare laterale sulla parete destra. Presenti diversi affreschi. Sull'arco trionfale campeggia la scritta:
NON SURREXIT MAJOR
Non sorse uno più grande
In controfacciata campeggia la scritta:
DOMUS MEA
DOMUS ORATIONIS
VOCABITUR
La mia casa sarà chiamata la casa della preghiera
CASA ANTONIOLI (XVII secolo)
Notevole per il portale bugnato ad arco a pieno centro con stemma abraso e cornici delle finestre in pietra di Sarnico. E' accanto alla chiesa di S. Giovanni Battista.
Distone
Gandizzano
CHIESA DI S. MARIA DELLA NEVE
Santuario mariano risalente al XV secolo, ma è stata ampliata e rifatta a più riprese, tanto che oggi appare di stile settecentesco con alcuni caratteri più antichi.
L'interno è a unica navata, con volta a botte.
Marasino
Maspiano
CHIESA DI S. GIACOMO APOSTOLO (XVI secolo)
Edificio ricostruito sulle vestigia della chiesetta medievale.
FONTANA LAVATOIO (XVIII secolo)
Portazzolo
ANTICO ALBERGO DELLA CORONA, già Casa Dossi (sec. XVI)
All'inizio erano fondaci e cantine, ora è composto da locali adibiti a ristorante.
VILLA MARTINENGO PALATINI DI VILLAGANA
Costruita nel '500 dal conte Marco Secco D'Aragona, nel 1619 fu ceduta a Gerolamo Martinengo della Pallata, poi pervenuta in eredità ai Villagana, altro ramo della stessa famiglia. Villa di stile veneto, "preferita dai nobili bresciani perché la pesca, il bagno, le liete scampagnate facevano convenire ad essa tutta la nobiltà dei dintorni. Ma poi la solitaria dimora divenne pronuba di vita libertina e di imprese brigantesche, segnando la fine ingloriosa di questo ramo illustre dei Martinengo della Pallata" (P. Guerrini, La pieve di Sale Marasino, 1932).
Portole
CHIESA DI S. GIUSEPPE (XVI sec.)
Situata nell'oasi Maria Francesca, presenta un affresco una Madonna con il Bambino e i santi Antonio abate e Rocco, affresco ignoto che reca la scritta:
HOC OPUS F. F. MATEUS F. PEDRINI D. CAMPLANO
DIE 8 MARCII 1547
Matteo, figlio di Pedrino da Camplani di Gussago, ha fatto fare quest'opera, il giorno 8 marzo 1547.
AFFRESCHI VOTIVI DI VARZANO (XVI secolo)
In varie case di Varzà, sulla sponda destra del torrente Vigolo, che si raggiunge da Portole.
NECROPOLI ROMANA
Scoperta in località Vigolo alla fine degli anni Venti. Sono stati rinvenuti varie tombe, vasi fittili, monete e altri oggetti dell'epoca.
Nessun commento:
Posta un commento