La santella è un particolare tipo di edicola
comunemente diffusa nella Lombardia orientale. Il nome deriva
dall'italianizzazione del termine dialettale santéla, ovvero "luogo
dei santi".
Esse erano solitamente affrescate con scene di santi in adorazione di Maria,
oppure riservate ad un solo particolare santo, a cui la famiglia dedicataria
era particolarmente devota.
Il luogo dove sorgevano aveva una caratteristica particolare: erano
usualmente costruite su percorsi molto battuti o nei punti di biforcazione di
una strada. Questi luoghi erano spesso collegati a leggende della tradizione
orale, a volte con riferimenti a culti precristiani.
Molte santelle, soprattutto in Valcamonica, sorgono al di sopra di rocce con
incisioni, quindi indirettamente legati a luoghi sacri preistorici (caso
emblematico è quello di Campanine di Cimbergo).
Alcune santelle, poste in luoghi perimetrali del paese, venivano raggiunte,
in determinati giorni dell'anno, oppure durante periodi di particolare siccità,
da cerimonie religiose chiamate rogazioni.
La Chiesa cattolica, ritenendo questo tipo di
processione troppo legata al paganesimo, vietava al proprio clero di guidarle,
ma rimangono notizie di queste rogazioni ancora negli anni '70 del XX secolo.
DISTONE
SOPRA MARASINO